Il Governo boliviano ha espresso molto interesse di un approfondimento nelle relazioni bilaterali con l’Italia – già proficue – consapevole che l’investimento estero (soprattutto medio e piccolo) può essere funzionale allo sviluppo del Paese e all’auspicato cambio di matrice produttiva orientato a far sí che il sistema economico boliviano passi dall’essere quasi esclusivamente fondato sull’attività mineraria a poggiare su una solida base industriale di trasformazione delle materie prime.
Benché limitato, l’interscambio commerciale è favorevole per l’Italia: nel 2015 il volume di scambi bilaterali ha raggiunto 176,8 milioni di euro (-1% rispetto al 2014), con un surplus di 37,4 milioni di euro in favore dell’Italia. Importante è la crescente diversificazione della struttura produttiva nazionale che ha generato la necessità di importare macchinari da lavorazione delle materie prime, da impiegare in diversi settori (metalli, legno, ceramica e agricoltura, sopratutto). Si segnala, che in Bolivia è stata di recente istituita una Camera di Commercio a Cochabamba, che collabora con quella di Santa Cruz, per rilanciare la presenza delle imprese italiane interessate allo sviluppo infrastutturale della Bolivia.
Quanto agli Investimenti Esteri Diretti, si rileva che molte sono le imprese italiane interessate alla crescita economica registrata in Bolivia negli ultimi anni e al piano di sviluppo infrastrutturale lanciato dal Governo Morales. Gare d’appalto internazionali per la realizzazione di grandi opere infrastrutturali nei settori prioritari per lo Stato – raffinazione del petrolio, produzione di energia idroelettrica, creazione di una rete autostradale e realizzazione di centri di unità abitative popolari – costituiscono infatti un’opportunità importante per il settore privato italiano. L’Istituto Europeo di Oncologia ha partecipato ad una licitazione per la realizzazione del primo ospedale oncologico di alta complessità del Paese (109 mln).
La Bolivia ha accolto con grande interesse l’Expo di Milano, evento che è stato dichiarato “di interesse nazionale”. Il Paese è infatti presente con un suo padiglione, inaugurato dallo stesso Presidente Morales: uno spazio in cui si valorizzano i prodotti tipici (come la quinoa e il vino “de altura” prodotto a 2.200 metri sul livello del mare), la biodiversità del Paese, la cultura ancestrale andina e i tanti tessuti pregiati dell’artigianato locale, e dove, al contempo, si promuove il turismo, strumento essenziale per il rafforzamento delle relazioni bilaterali con l’Italia. A novembre 2015 è avvenuta una visita politica a Roma per incontri che hanno consentito di presentare la Bolivia e il Piano Nazionale di Sviluppo alle imprese italiane.
In Bolivia è attiva l’unica Sede Estera dell’Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo del Sud America: dal 1986 sono stati realizzati 173 programmi per 269,6 mln di Euro. Attualmente sono 36 i programmi di cooperazione per un totale pari a circa 90,48 mln di USD, nei settori di salute, emergenza, ambiente, acqua, infanzia, sicurezza alimentare e cultura e turismo. Al 15 marzo 2016 sono residenti 3887 connazionali, la maggior parte residenti a Santa Cruz de la Sierra (48,06%).
(Fonte Info Mercati Esteri, Farnesina)